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Coronavirus: è anche sulla pelle, studio individua 6 'spie' della malattia

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Roma, 26 gen. (Adnkronos Salute) - Non solo tosse, febbre, bronchite o polmonite. Covid-19 ha anche altre 'strade' attraverso cui manifestarsi: per esempio la pelle, con alterazioni cutanee all'apparenza banali. Uno studio tutto italiano, condotto con il supporto della Società italiana di dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle malattie sessualmente trasmesse (Sidemast) e pubblicato sul 'Journal of the American Academy of Dermatology', ne ha individuate ben 6 che possono essere una manifestazione del coronavirus Sars-CoV-2 associata a diversi stadi della malattia.

A coordinare lo studio è Angelo Valerio Marzano, ordinario di Dermatologia e direttore della Scuola di specializzazione in Dermatologia e Venereologia dell'università degli Studi di Milano, Associate Editor dell''Italian Journal of Dermatology and Venereology'. Marzano - informa una nota - è stato anche il primo paziente ad essere ricoverato per Covid il 22 febbraio 2020 a Milano, subito dopo il paziente 1 di Codogno.

"Fin dall'inizio della pandemia - afferma Ketty Peris, presidente Sidemast e direttrice dell'Uoc di Dermatologia del Policlinico Gemelli di Roma - Sidemast si è attivata portando avanti diversi studi scientifici focalizzati su malattie cutanee e infezione Sars-CoV-2 e svolgendo numerose attività di supporto per i pazienti affetti da malattie della pelle. Lo studio coordinato dal professor Marzano è particolarmente interessante perché conferma che la cute può essere spia di una infezione da Sars-CoV-2. Per questo motivo, è fondamentale controllare ancora di più la nostra pelle, perché potrebbe metterci in guardia e avvisarci preventivamente su quello che accade nel nostro organismo, dandoci la possibilità di muoverci in anticipo e aiutarci a fare una diagnosi precoce della malattia e anche evitare possibili ulteriori contagi".

I 6 fenotipi cutanei individuati e che possono essere correlati a Covid sono: un quadro clinico simile all'orticaria; un'eruzione morbilliforme sia agli arti che al tronco; una reazione cutanea tipo varicella; presenza di lesioni tipo geloni; livedo reticularis, simile a ecchimosi da trauma; vasculite, con un colorito rosso vinoso e possibile formazione di ulcere sugli arti inferiori. Lo studio è stato condotto a marzo scorso su 200 pazienti con età media alla diagnosi di 57 anni, il 54% maschi, ed è il terzo per numero di pazienti osservati a livello mondiale. L'obiettivo era correlare statisticamente i 6 specifici quadri cutanei con la gravità e i sintomi 'classici' (febbre, polmonite, difficoltà respiratoria, etc) della Covid-19. Sono stati coinvolti 21 centri clinici italiani.

Le percentuali dei fenotipi cutanei individuati sono state: orticarioide 13,2%, eritematosa o morbilliforme 27,4%, simile a varicella 16,2%, geloni 25,4%, ecchimosi 3,6 %, vasculite 10,7%. "La durata media delle manifestazioni cutanee osservata - riferisce Marzano - è stata di 12 giorni; quella dei geloni di 22. Inoltre, abbiamo rilevato che i geloni erano il sintomo prevalente tra i giovani ed erano associati a una manifestazione quasi sempre asintomatica del virus, mentre tutti gli altri fenotipi erano collegati a una forma più o meno severa. A questo proposito - sottolinea - due importanti studi internazionali avevano dato come assunto il fatto che le lesioni della pelle più gravi fossero correlate ad una forma più grave di Covid, stabilendo quindi una proporzione diretta tra sintomi cutanei aggressivi e gravità del Covid. Una corrispondenza smentita dai nostri studi - sostiene l'esperto - Non c'è correlazione diretta tra la gravità della manifestazione cutanea e quella della malattia, ma una correlazione esiste tra aumento dell'età e aumento della gravità della malattia".

Per l'esperto bisogna quindi prestare particolare attenzione a dei segnali precisi che compaiono sulla pelle: un'apparente orticaria, un eritema molto esteso, una improvvisa vasculite, ecchimosi e geloni: tutti possibili spie della malattia che devono indurci a fare un tampone.

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