Decreti Ristori: dai ristoranti alle sale da gioco, ecco che cosa prevedono
(Roma 19 gennaio 2021) - Roma, 19 Gennaio 2021. L'oggi nominatissimo “Decreto Ristori”, come ben spiegato sul sito ufficiale del Governo, non è altro che un decreto legge approvato a fine ottobre che ha l'obiettivo di introdurre delle misure urgenti riguardo a questioni da ricondurre alla pandemia di Covid-19. Il decreto legifera in merito, in particolare, al sostegno per i lavoratori di determinati settori produttivi, quelli sui quali le misure di sicurezza restrittive applicate per la salute e la prevenzione con l'ultimo Dpcm di ottobre (nonché con in precedenti) hanno pesato di più.
Il decreto Ristori permetterà di attingere a oltre 5 miliardi di euro per dare immediato beneficio a categorie quali ristoranti, bar, pizzerie, pasticcerie, gelaterie, ma anche, come detto dallo stesso Presidente, a teatri, cinema, palestre, piscine, sale da gioco ed altre attività (quelle con i codici Ateco riportati in allegato al Decreto). L'applicazione del decreto dovrebbe essere caratterizzata dalla rapidità di applicazione, così da essere efficace ora che davvero ce n'è bisogno.
Il paradosso: le sale da gioco penalizzate, mentre i casinò online accedono agli aiuti
Le misure introdotte dal Decreto Ristori, come anticipato, contengono anche degli aiuti e contributi a fondo perduto per gli esercenti del settore dei giochi. Le attività, infatti, erano state chiuse durante il lockdown, soggette a restrizioni durante i mesi estivi e si sono ritrovate di nuovo con le serrande abbassate ad ottobre. La situazione, quindi, per le aziende interessate è critica e a farne le spese non sono solo queste, ma anche l'erario che ha sempre attinto elevati capitali dal settore. È interesse quindi dello Stato stesso aiutare le imprese del comparto con sostegni economici e così ha fatto o, diciamo, ha tentato di fare.
Se non che, per paradosso, per via di un caos generato dalla lista dei codici Ateco beneficiari, allegata al Decreto, è accaduto che restano escluse diverse sale da gioco fisiche, le più penalizzate dalle chiusure, ma vengono inclusi tanti casinò online, settore che invece sta andando a gonfie vele, specie se pensiamo ai numeri dei casinò indicati per esempio su
Le misure del Decreto
Per i codici inclusi, il Decreto riconosce un contributo a fondo perduto alla condizione “sine qua non” che il fatturato per via del Coronavirus, sia effettivamente inferiore (di due terzi) rispetto all'anno precedente nel medesimo periodo. In base alle diverse situazioni ed a contributi già eventualmente ricevuti, l'ammontare di quanto versato dallo Stato può essere differente.
Il Decreto interviene anche su altri fronti: per ridurre, posticipare e rateizzare, per esempio, saldo del PREU e canone concessorio 2020. Ma anche al fine di prorogare il secondo acconto Irpef, Ires e Irap con determinati requisiti, nonché di prorogare le definizioni agevolate.
C'è poi la possibilità di sospensione dei versamenti dei contributi previdenziali, delle ritenute e l'Iva di dicembre. Indennità stagionali sono previste per gli stagionali del turismo, per stabilimenti termali e per il mondo dello spettacolo danneggiato dall'emergenza, compresi fiere e congressi e diversi ambiti culturali. Misure sono previste anche per le associazioni sportive e per i lavoratori “sportivi”. Maggiori dettagli si possono leggere sull'articolo relativo pubblicato da Agimeg.
Decreto Ristori Bis di novembre
Ai primi di novembre il Governo ha approvato un'integrazione al Decreto che prende il nome di
La platea delle categorie che potranno accedere ai contributi si allarga, quindi. Si aggiungono anche alcuni codici Ateco del settore dei giochi, come per esempio chi gestisce apparecchi che consentono le vincite in denaro funzionanti a moneta/gettone. Con l'ultima modifica del Decreto, quindi, oltre ai casinò on line e alle attività da gioco fisiche di cui si è parlato ad ottobre, si sono accontentati anche altri nuovi esercenti del settore dei giochi, ma non la totalità. Parte, infatti, rimane ancora esclusa e si sta muovendo per sollecitare degli aiuti a proprio favore.
Anche se a momento tutte le misure hanno scadenza a metà gennaio, non è detto che a quel punto la situazione sarà così migliorata da far riaprire le attività e questo si sa bene. Di conseguenza, per ora, gli imprenditori del settore non possono purtroppo ancora vedere un punto a capo di questa situazione.
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