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Recovery: Noi Rete Donne a von der Leyen, 'investimenti tengano conto differenze genere'

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Roma, 14 dic. (Labitalia) - "Una rete europea di donne che sia stimolo affinché nei singoli Paesi le risorse del Next Generation EU siano investite tenendo conto delle differenze di genere e delle diverse necessità che le donne sottopongono ai rispettivi governi. Sarebbe quindi importante assicurare l'applicazione rigorosa della valutazione dell'impatto di genere dei piani nazionali nonché la rappresentanza paritaria negli organismi di gestione". Lo chiede in una lettera inviata alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e al presidente del Parlamento dell'Ue, Davide Sassoli, Noi Rete Donne, associazione che si batte per l'equilibrio di genere. "Avere cura del diverso approccio alla salute, alla formazione, ai servizi o al lavoro significa avere cura di porre la giusta attenzione ai diritti e alle esigenze di metà della popolazione dell'Unione europea", si legge nella missiva firmata da Marisa Rodano, Daniela Carlà, Laura Cima e Giovanna Martelli per Noi Rete Donne e da Tiziana Bartolini per Noi Donne.

"Di queste differenze il Next Generation EU deve tenere conto e di queste diversità i singoli Stati devono avere rispetto sapendoli interpretare e declinare negli investimenti che le risorse stanziate sosterranno", si legge ancora. "Il Next Generation EU è sicuramente un passaggio storico per l'Unione europea e sappiamo tutti/e che i suoi effetti giocheranno un ruolo decisivo nel destino di milioni di esseri umani, non solo europei. È un progetto proiettato nel futuro e che mette al centro una nuova idea di mondo e di convivenza basata sul rispetto delle persone e della pianeta", recita la lettera di Noi Rete Donne.

"L'attuazione di questo ambizioso percorso richiederà competenza, visione e onestà e Noi Rete Donne, da oltre 10 anni impegnata nell'obiettivo di garantire il principio di uguaglianza e rappresentanza paritaria in tutte le sedi decisionali, ritiene che le idee e le capacità delle donne debbano essere protagoniste nelle scelte, nella gestione e nel controllo dell'impiego dei fondi. Per queste ragioni abbiamo condiviso e rilanciato la petizione Half of it.", si legge ancora. "L'eccezionalità e la serietà della situazione richiedono un'assunzione condivisa delle responsabilità e la straordinarietà delle circostanze impone che nei luoghi dove si decide non manchi - con tutta la sua forza e autorevolezza - la voce, l'esperienza, la sensibilità e la competenza delle donne. Il pianeta, le istituzioni, i servizi, le relazioni hanno bisogno di cura e in questo come donne siamo massimamente esperte. Oltre che al Parlamento europeo, chiediamo a Lei, nel Suo ruolo e anche in quanto donna, di adoperarsi affinché nel plasmare un futuro sostenibile per gli umani e per la natura vi sia la centralità dei cuori e dei pensieri delle donne", conclude la lettera.

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