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Lavoro: la felicità? Un obiettivo raggiungibile con il vero smart working

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Roma, 14 ott. (Labitalia) - La felicità sul posto di lavoro: un tema all'apparenza marginale, ma in realtà di importanza cruciale nella vita dell'uomo, nella quale una larga parte del tempo viene assorbita dall'attività lavorativa. Proprio il tema della felicità è stato al centro della prima giornata della V edizione del Forum Pulire 2020, la biennale multidisciplinare e internazionale dedicata all'igiene, organizzata da Issa Pulire Network, la più grande piattaforma internazionale nell'ambito del cleaning e del facility management.

"Il facility management - ha spiegato Mariantonietta Lisena, direttore generale Ifma Italia - può fare la differenza migliorando la vita dei lavoratori attraverso l'innovazione delle modalità di lavoro. È un tema, questo, sicuramente molto attuale. Durante il lockdown non abbiamo fatto smart working ma 'remote working', un'autentica rivoluzione nelle modalità di lavoro, a cui ci siamo dovuti adattare. Ora che si tornerà in ufficio, per trasformare l'attività lavorativa in un autentico smart working, occorre cambiare mentalità. In che senso? Ad esempio, dando fiducia a colleghi e dipendenti, senza misurare il tempo del lavoro, bensì misurando gli obiettivi su periodi di tempo corretti e concordati. Esistono aziende che lo fanno da vent'anni, altre che solo ora si stanno avvicinando a questa nuova formula".

"Questo tipo di lavoro - ha assicurato - porta maggior benessere. Magari, in alcuni casi, non in senso fisico, quando non si possiede una postazione fissa e confortevole, ma un benessere generale che permette di integrare il lavoro con le altre esigenze quotidiane e personali. Per i manager andranno gestite delle complessità, ma forse con maggiore serenità e obiettivi raggiunti in modo migliore. L'ufficio dovrà restare un luogo di scambio in cui tenere un confronto tra colleghi".

L'importanza del benessere sul luogo di lavoro è stata sottolineata anche da Ann-Marie Aguilar, vicepresidente Emea International Well Building Institute (Iwbi) ed esperta di Feng-Shui: "I luoghi di lavoro fisici sono completamente cambiati. L'ambiente di lavoro va migliorato e reso un posto sicuro per evitare l'assenteismo e migliorare la qualità del lavoro. Il corpo umano non è progettato per stare tanto tempo al chiuso, eppure siamo abituati a trascorrere gran parte del nostro tempo in ufficio. Per questo, va fatta attenzione alla qualità dell'aria, all'ergonomia, all'alimentazione per rendere il lavoro sostenibile".

Il tema della felicità è stato anche affrontato da due personaggi che la dispensano nel quotidiano grazie al loro lavoro a contatto con il pubblico, il cantante, musicista, conduttore radio Nick the Nightfly e il conduttore Gerry Scotti. "La televisione - ha spiegato Gerry Scotti - è una scatola che regala felicità. Chi viene in tv è felice anche solo di esserci, spesso qualcuno sostiene di essere felice anche di incontrarmi, come io ero felice quando vidi la prima volta Adriano Celentano. Nella mia trasmissione vengono dati premi in denaro e chi li vince a volte può raggiungere la felicità riuscendo a investirli per realizzare i propri sogni. Uno dei concorrenti dopo aver vinto ha investito acquistando libri e in effetti leggere è un'attività che regala grande felicità e arricchisce".

"Io mi sono scelto da solo - ha aggiunto Nick the Nightfly - la felicità, scegliendo un lavoro che amo. Come diceva Buddha, non esiste la strada per la felicità, la felicità è la strada. La musica regala felicità perché fa stare bene l'anima. Io vivo con felicità perché lavoro nella musica, il settore in cui fin da ragazzo ho scelto di stare e che è un linguaggio universale che può regalare le stesse reazioni e gli stessi sorrisi in ogni angolo del mondo. La radio è come un libro, tu sei il protagonista perché ti fai indirizzare solo dalle sensazioni che ti offre".

Al centro della prima giornata del Forum Pulire 2020 anche il lavoro al femminile e l'importanza della crescita culturale per l'affermazione delle donne nel mondo dell'occupazione.

"La cultura è un aspetto fondamentale di un Paese, è incredibile che, in questa fase così cruciale per l'Italia, non le si dia valore, quando sappiamo che la crescita degli individui, e di conseguenza la crescita economica stessa del Paese, passa attraverso la cultura", ha spiegato l'attore, regista e produttore Luca Barbareschi nel corso del suo intervento, aggiungendo: "Per favorire la ripartenza economica, non servono elemosine, ma va ridata dignità al lavoro. Io ho lavorato in aziende di pulizie e mi sembra incredibile che oggi le stesse aziende trovino difficoltà a reperire lavoratori. In questo settore lavorano tantissime donne, ma donne eccezionali sono in tanti ambiti. L'altro giorno ne ho incontrata una in ospedale, un primario donna in cui ho visto la sofferenza di dover restare nel ruolo di scienziata per spiegare la complessità della situazione che in tanti, invece, tendono a semplificare solo per apparire. Le donne, nel mondo del lavoro, sono ‘esseri superiori', hanno tante capacità e mille potenzialità".

L'importanza della cultura è stata spiegata anche dall'economista Giulio Sapelli: "Le donne possono essere il traino della società, ma come gli uomini devono ripartire dalla cultura. Abbiamo bisogno di ‘pulizia' anche a livello culturale, che parta da corsi di filosofia ed etica, materie che sembra non servano e invece aiutano a creare le basi di una crescita". Nel suo intervento ha scelto di parlare di tre donne molto diverse fra loro: Maria Teresa Lisieux, suora carmelitana vissuta a fine ‘800, l'attivista americana Angela Davis e la sua governante che l'ha accompagnato per tanti anni.

La crescita delle donne le porta a ricoprire anche ruoli da leader. "Oggi le donne - ha aggiunto la senatrice di Forza Italia e imprenditrice Virginia Tiraboschi - devono contribuire alla nascita di leadership diffuse nella community, è necessario che ci sia meno concorrenza e più sintonia, perché chi è veramente brava emerge da sola e la comunità la riconosce. Le donne sono più libere e questo dipende non solo dall'indipendenza economica, ma anche da quella culturale. Per me non esiste neanche la competizione tra uomini e donne. Sono mondi diversi, ma complementari. L'uomo è più bravo nella visione, nell'esecuzione la donna è più concreta anche se a volte i ruoli possono invertirsi".

"In questo anno di pandemia e di crisi - ha detto Lia Quartapelle, deputata del PD - le leader donne si sono distinte più dei leader uomini affrontando meglio le situazioni in cui sono state chiamate a intervenire. In Italia lavora il 48% di donne e il 67% di uomini e le donne guadagnano meno degli uomini a parità di mansioni. Il Recovery Fund è un'occasione storica perché servirà a fare riconversione ecologica e digitale, due settori a preponderanza maschile. Lo si può sfruttare per colmare la distanza uomo-donna nel mondo del lavoro, che si può ottenere anche con investimenti nel settore della cura, in cui le donne lavorano di più".

Il ruolo di maggiore responsabilità delle donne passa anche dalla libertà nel proporsi senza dover reprimere la propria femminilità e le proprie emozioni, conquistata a partire dagli anni Ottanta, come ha aggiunto l'antropologa e business strategist Jenean Merkel Perelstein: "Quarant'anni fa le donne hanno iniziato ad affermarsi sul lavoro, ma non potevano mostrare la propria femminilità. Armani, creando un vestito da lavoro per la donna, austero ma di classe, ha iniziato a sdoganare questo aspetto. Oggi è giusto che ogni donna possa esprimere la propria femminilità e le proprie emozioni anche sul lavoro, favorendo un ambiente di lavoro non basato su strutture gerarchiche tipicamente maschili, ma che permetta alle donne di esprimersi in modo olistico sfruttando così l'ormone del successo delle donne: l'ossitocina".

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