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Roma, da Foschi a Friedkin: la storia dei presidenti giallorossi

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Roma, 6 ago. (Adnkronos) - Dan Friedkin

La prima storica figura è quella di Italo Foschi presidente della Società Fortitudo Pro Roma che nella primavera del 1927 avviò con l'Alba Audace dell'onorevole Ulisse Igliori e con il Roman Football Club dell'avvocato Vittorio Scialoja le trattative per la fusione delle tre squadre capitoline. Quando il 22 luglio nacque ufficialmente l'Associazione Sportiva Roma, Foschi fu scelto per ricoprire la carica di primo presidente che ricoprì fino all'anno seguente.

Il suo successore, Renato Sacerdoti, guiderà il club dal 1928 al 1935. Un solo anno di reggenza per Antonio Scialoja, 1935-36 a cui succede il conte Igino Betti, senza raccogliere tanti successi nei suoi prima anni di presidenza, la sua Roma coglie nel 1938/39 un quinto posto e alla fine, l'anno successivo alla cessione ad Edgardo Bazzini, riesce a mettere le mani sul tricolore. Bazzini, quinto presidente della Roma passerà alla storia per il primo tricolore romanista assieme all'allenatore Alfred Schaffer.

Nella stagione 1944-45 fu la volta dell'onorevole Pietro Baldassarre all'interno dell'Associazione Sportiva Roma sin dalla fondazione, chiamato a ricoprire l'incarico di Commissario straordinario e poi di presidente dall'Assemblea dei soci, rimase in carica per cinque stagioni.

Si arriva al dopoguerra, nel 1949 è il banchiere e uomo politico Pier Carlo Restagno, a diventare presidente dell'A.S.Roma. Per la conduzione tecnica Restagno si affida inizialmente a Fulvio Bernardini e l'anno seguente a cambia tre tecnici (Balonceri, Serantoni e Masetti) ma invano, la Roma retrocede nel campionato cadetto per la prima ed unica volta nella sua storia. Nell'aprile del 1951, in piena situazione di crisi, Restagno rassegna le dimissioni da presidente del settore calcio e Renato Sacerdoti, suo vice, assume l'incarico di commissario straordinario per una stagione.

Il 26 giugno del 1952, pochi giorni dopo la promozione in Serie A dei giallorossi, diventa nuovo presidente Romolo Vaselli per soli 4 mesi, al suo posto Renato Sacerdoti, il 'Banchiere di Testaccio' che guida nuovamente la società per 5 anni fino al marzo del 1958.

Tra il 1958 ed il 1970 sono 6 i presidenti che si susseguono a capo del club capitolino, Anacleto Gianni è presidente per 4 anni e conquista nel 1961 la Coppa delle Fiere. Alle sue dimissioni l'anno seguente subentra Augusto D'Arcangeli Commissario Straordinario per un anno, fino al 1962 quando gli succede Francesco Marini Dettina.

Nell'estate del 1965 il nuovo presidente è l'onorevole Franco Evangelisti che ingaggia il tecnico Oronzo Pugliese e provò a risanare le casse societarie trasformando la Roma in società per azioni. Sostituisce Evangelisti nel giugno del 1968 l'avvocato Francesco Ranucci che rimane in carica solamente fino a fine anno. Porta a Roma per la prima volta, con un contratto faraonico, l'allenatore spagnolo Helenio Herrera.

Nel dicembre del 1968 è la volta di Alvaro Marchini che resterà in sella fino al 1971. Tra il 1971 ed il 1979 è la volta di Gateano Anzalone, i traguardi raggiunti sotto la sua presidenza sono il trofeo Anglo-Italiano nel '72 ed il terzo posto, con Nils Liedholm in panchina, del 1975.

Nella stagione 1979-1980 inizia l'era Dino Viola. L'ingegnere porta la Roma al secondo storico scudetto nella stagione 1982-83 e alla finale di Coppa dei Campioni persa col Liverpool. Alla sua morte nel 1991 la società passa per alcuni mesi alla moglie, Flora Viola, per poi esser ceduta all'imprenditore Giuseppe Ciarrapico.

Presidente per due stagioni, nell'estate del 1993 dovette cedere la società a Franco Sensi e Giuseppe Mezzaroma, pochi mesi di presidenza condivisa e ad inizio stagione 1993/94 la Roma ha già un unico proprietario: Franco Sensi con cui il club conoscerà uno dei periodi più vincenti della sua storia.

L'era Sensi, dal 1993 al 2008 con Franco Sensi e dopo con la figlia Rosella fino al 2011, porterà nel 2000 all'ingresso dell'A.S.Roma in Borsa e sempre a cavallo del nuovo secolo, con l'ingaggio del tecnico Fabio Capello e di giocatori di prima categoria come Montella, Batistuta, Samuel, Emerson, Nakata, riesce a regalare alla Roma lo scudetto, il terzo della storia giallorossa. Rimasto in carica fino al giorno della sua morte, la sua presidenza è la più duratura nella storia della squadra romana.

Rosella Sensi, amministratore delegato della Roma dal 2005, diventa presidente nell'estate del 2008 dopo la morte del padre. Nel 2006, dopo lo scandalo Calciopoli, ricopre l'incarico di vice presidente in Lega Calcio. Mantiene la gestione della Roma per tre stagioni, fino al passaggio di consegne al gruppo americano. Stagioni in cui la Roma conquista una Coppa Italia (2008/09) e sfiora la vittoria del campionato 2009/10.

Nel 2011 il passaggio della proprietà all'americano Thomas Di Benedetto, a capo di una cordata di imprenditori che ad aprile arriva alla firma dell'accordo che prevede il passaggio nelle mani americane del 60% dell'A.S.Roma con Di Benedetto nel ruolo di presidente.

Nella stagione 2012-2013 James Pallotta subentra a Di Benedetto, tra gli obiettivi del nuovo presidente la costruzione dello Stadio della Roma.

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