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Sanità: infermieri, 'Giornata camici bianchi' nome sbagliato, cambiare titolo ddl

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Roma, 29 mag. (Adnkronos Salute) - "Non possiamo accettare che una giornata dedicata agli operatori della sanità in prima linea nella lotta alla pandemia si caratterizzi con una definizione" (Giornata dei camici bianchi, ndr) "che nell'immaginario collettivo riguarda da sempre solo una delle professioni coinvolte", quella dei medici. "Eppure, gli infermieri hanno pagato un prezzo altissimo: 40 morti, 4 suicidi e oltre 12mila contagiati. Si cambi subito il titolo del Ddl". Lo chiede Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi). Ieri la Commissione Affari costituzionali del Senato ha approvato all'unanimità l'istituzione della 'Giornata dei camici bianchi' che si celebrerà il 20 febbraio di ogni anno.

"E' un atto che rende merito ai tanti operatori sanitari impegnati nella lotta a Covid, molti dei quali hanno anche contratto il virus, un gran numero in tutte le professioni, sono deceduti e mai nessuno nonostante tutto ha abbandonato un solo istante la prima linea della lotta al virus - afferma la presidente Fnopi - e per questo il nome di questo importante atto deve essere visto e riconosciuto, senza possibilità di fraintendimenti”.

"Così come è in discussione nell'iter parlamentare – aggiunge - c'è un grave neo: definirla ‘Giornata dei camici bianchi' è un'assoluta limitazione che non rispecchia l'universo delle professioni e degli operatori impegnati nella lotta a Covid". Con la dizione 'camici bianchi' infatti "sono da sempre identificati i medici, parte essenziale e importante delle professioni coinvolte, ma non l'unica", evidenzia la Fnopi. Nel solo Servizio sanitario nazionale infatti (senza contare quindi tutte le altre strutture e i liberi professionisti che contro il coronavirus sono scesi spesso in campo a fianco dei colleghi dipendenti), tra i sanitari i medici sono circa 110mila contro i 270mila infermieri (il 60%) e altrettanti professionisti delle altre professioni.

"Siamo certi - prosegue Mangiacavalli - che nell'iter parlamentare si porrà rimedio a questa situazione che altrimenti rappresenterebbe un'ingiustizia formale nei confronti di tutti gli operatori che non possono riconoscersi in una definizione che da sempre non gli appartiene”.

"Chiediamo formalmente – conclude la presidente Fnopi – una modifica che consenta di definire la Giornata in modo da caratterizzare il riconoscimento anche formale di tutti e non limiti di fatto l'immagine a una sola delle professioni in prima linea nella lotta alla pandemia. Gli infermieri che sono la professione in prima linea e più numerosa nella lotta a Covid-19 non hanno intenzione di restare a guardare”.

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