A fine anno debito al 155 per cento del Pil
Italia davvero nei guai con il Mes. Troppe bugie, ecco cosa accadrà
Resta in vigore il patto di stabilità e crescita che l'Europa non ha mai sospeso, come dimostra un documento. Quindi da gennaio i commissari europei chiederanno a Roma di rientrare sul debito mettendo il paese in ginocchio per molti anni. Ecco perché il Mes anche nella formula dolce del prestito per il sistema sanitario resta una trappola. Era piaciuto a Giuseppe Conte, come dimostra un messaggio mandato quella sera a tutti i giornalisti dal suo portavoce. Poi il premier ha cambiato idea, e ha parzialmente ragione. Il vero problema per l'Italia è che adesso deve indebitarsi in un modo o nell'altro, e secondo il Fmi a fine anno arriverà con un debito al 155% del Pil. Siccome resta in vigore il fiscal compact, dal 2021 gli altri paesi chiederanno all'Italia di rientrare con manovre lacrime e sangue che dovranno durare per anni. Il nodo principale è quello, se se una trattativa con l'Europa bisogna fare è quella per la sospensione di quelle regole per almeno i prossimi dieci anni, altrimenti il debito anche fatto con la tradizionale emissione di titoli di Stato ci strozzerà esattamente come il Mes. Bisogna farlo battendo i pugni sul tavolo, perché se non ci fosse quella sospensione, allora meglio chiarire agli altri paesi che all'Italia ora come mai è stato in questi anni converrebbe uscire dalla moneta unica e tornare alla lira: i costi di questa rottura sarebbero decisamente inferiori ai danni di una permanenza nell'euro