Se non arrivano i soldi gli italiani fra poco saranno alla fame
Basta con Inps, Consip e burosauri. Copiamo l'Inghilterra, garanzia dello Stato e liquidi dati da banche e Poste
Sono due le crisi in corso in Italia: quella sanitaria e quella economica originata dalla chiusura di gran parte della cita commerciale e produttiva. In entrambi i casi non si sta procedendo alla velocità necessaria alla emergenza. Così è saltato fuori che le gare Consip sulle mascherine si sono perse nella burocrazia e più della metà delle forniture arriveranno quando il coronavirus se ne sarà andato. Stessa cosa con il decreto Cura Italia di Giuseppe Conte. E' stato varato da due settimane, vale 25 miliardi ma nemmeno un centesimo è stato finora davvero stanziato perché tutto è stato affidato all'Inps che ha la sua lenta burocrazia. Non possiamo passare da Consip e Inps, e nemmeno seguire le regole sugli appalti e sulle gare: non c'è tempo. Se qualche furbetto si avvantaggerà dalla assenza di regole, pace: lo perseguiremo dopo, a crisi finita. Oggi l'Italia sta perdendo 100 miliardi di fatturato a settimana, e servono più soldi e molta più velocità perché la gente comuncia a non avere più le risorse nemmeno per mangiare. Invece di pensare alla cassa integrazione in deroga, che ha tempi lunghissimi e deve essere approvata dai vari consigli regionali che manco si riuniscono per paura del contagio, facciamo come l'Inghilterra, che ha deciso di fornire garanzia statale sui finanziamenti delle banche ( e per noi anche degli sportelli di Banco Posta) che servono per pagare fino all'80% degli stipendi dei lavoratori di quelle imprese con un tetto massimo di 2.500 euro che consentirebbe a tutti di vivere. Con la Cig andiamo avanti tre mesi e poi si scoprirà che le imprese avranno chiuso e tutti perderanno il lavoro. Servono soldi subito, altrimenti i veri morti e feriti li conteremo con la crisi economica.