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Il Pil va giù, ma la disoccupazione è il migliore dato Ue

Eurostat il 31 gennaio ha messo on line due dati macroeconomici importanti, che però sono assai diversi fra loro per l'Italia. Il primo è quello sul Pil del quarto trimestre 2018, che è un caduta di 0,2 punti e siccome lo è per il secondo trimestre consecutivo mette l'Italia in recessione tecnica. Il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, sostiene che il dato è influenzato dal ciclo economico europeo, perché tutti i paesi stanno rallentando. Ma non è così: la media Pil sia dei 28 paesi europei che dei 19 dell'area dell'euro è una crescita di 0,2 punti: il contrario dell'Italia. In controtendenza invece i dati sulla disoccupazione a dicembre forniti proprio ieri. Il dato è fermo rispetto a novembre sia per l'Europa a 28 che per l'area dell'euro. Ma in Italia è in calo dal 10,5 al 10,3 per cento. E in quel mese è la migliore performance registrata in Europa. Diminuiscono i disoccupati ed aumentano gli occupati, però soprattutto quelli a tempo determinato. Quindi è accaduto l'esatto contrario di quello che dicevano sia i nemici del decreto dignità ("farà aumentare la disoccupazione"), che i suoi ideatori ("farà crescere gli assunti a tempo indeterminato"). Tanta confusione dunque sull'economia italiana. E che significa? Che è troppo presto per giudicare gli effetti della politica economica del governo di Giuseppe Conte. Ci vorranno più mesi per capire.

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