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Chi mai è Burioni per decidere cosa è scienza e cosa no?

Pomposamente è stato chiamato "Patto per la scienza" anche se il testo è di grande banalità, racconta che l'acqua bagna e il sole illumina. Ma quello lanciato dal professorino pro vax Roberto Burioni e giocato come una insalata mista (se è un patto per i leader politici, solo loro dovrebbero firmarlo. Invece viene inseguito ogni vip per dare risalto mediatico alla proposta) nella sua banalità contiene affermazioni genericamente pericolose. Si auto assegna il compito di definire cosa è scienza e cosa non lo è attraverso semplici slogan e dei pericolosissimi "etc..." in cui infilare e infilzare il nemico di turno, magari l'avversario. E' insidioso per la libertà dell'intero paese, e non ha alle spalle nemmeno autorevolezza. Perché il suo ideatore- il Burioni- non ha alcun titolo per fare da spartiacque fra scienza e non scienza. Per anni glielo hanno detto le commissioni esaminatrici dei concorsi e delle valutazioni comparate per l'assegnazione di cattedre pubbliche che lo hanno bocciato (nel video un verbale di qualche anno fa che gli sbarrava la strada alla Sapienza). Allora se di queste cose delicatissime che mettono sul piatto libertà, libeertà di critica, libertà di dubbio, libertà di confronto e scienza, davvero la politica italiana deve discutere, rivolgo un appello alla gran parte del parlamento che non ha firmato quel patto (lo hanno fatto solo due ex leader decaduti come Matteo Renzi e Beppe Grillo): fermate lo spot. Chiedete un documento serio sulla scienza, non questo elenchino di terz'ordine, a  5 premi Nobel per la medicina, la chimica e la fisica. Ma fino ad allora, meglio girare alla larga da lì... Franco Bechis

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