Un bel po' di panzane dalle opposizioni
Manovra 2019 approvata di corsa e all'ultimo? Come sempre
Durante la bagarre finale dell'approvazione della manovra 2019- 2021 in Senato fra urla e strepiti per il testo arrivato in extremis e le proteste per la fiducia sul maxi-emendamento, c'è stato pure chi come il Pd Luigi Marattin si è inventato una colossale panzana, sostenendo che il testo della legge di bilancio è sempre stato pubblicato in Gazzetta ufficiale prima di Natale. In realtà questo non è mai avvenuto. L'anno precedente il provvedimento era andato in Gazzetta ufficiale il 29 dicembre, che era un venerdì (ultimo giorno utile di uscita nell'anno). Negli anni precedenti molte volte è andata in Gazzetta il 30 dicembre. Il testo definitivo insomma è sempre arrivato all'ultimo. E sempre attraverso un maxiemendamento corretto in extremis su cui veniva posta la questione di fiducia e impedita ogni discussione. Talmente all'ultimo (esattamente come quest'anno) che agli uffici tecnici di Camera e Senato non era possibile preparare un dossier di lettura del testo e ancora più impossibile verificare i numeri come fa il servizio bilancio. Questi dossier che sarebbero importanti prima del voto venivano poi pubblicati fra gennaio e febbraio, a futura memoria. Insomma, il film visto in queste ore non sarà ideale, ma è lo stesso film che aveva girato chi urla e strepita perché grazie alla sceneggiata si prende qualche titolo di giornale o servizio di tg. Naturalmente c'è chi condivide questa o quella norma e chi no, e questo è naturale e doveroso. Personalmente credo che il peso della manovra sia eccessivo sul 2020 e sul 2021, perché si spostano problemi (il carico delle clausole Iva è eccessivo su quegli anni) che saranno un macigno su chi dovrà fare quelle manovre, pur di non trovare soluzioni migliori sul 2019. Ma certo c'è stato anche l'intervento della commissione europea che ha costretto a fare tutto nel rush finale. Però anche qui bisogna guardare i numeri per giudicare. All'inizio il governo voleva fare un deficit Pil al 2,4% con un Pil in crescita: qualcosa più di 44 miliardi di deficit. La Ue voleva invece un deficit pil all'1,6%, che in termini assoluti valeva 29 miliardi di euro. Che deficit ci sarà alla fine in senso assoluto? Cambiando il Pil e le percentuali la somma finale scelta è 36 miliardi. A metà strada esatta...