Di Maio contro il ribaltone: d'ora in poi solo televoto a Sanremo
Il vicepremier: distanza abissale tra popolo ed élite
Al Festival di Sanremo arriva il televoto di governo? A caldeggiarlo è il vicepremier Luigi Di Maio che dopo le polemiche per la vittoria di Mahmood decisa da sala stampa e giuria d'onore ribaltando il voto da casa che aveva visto Ultimo in forte vantaggio ha scritto su Facebook: "Per l'anno prossimo, magari, il vincitore si potrebbe far scegliere solo col televoto, visto che agli italiani costa 51 centesimi facciamolo contare!". Per il capo politico del Movimento 5 Stelle all'Ariston si è consumato il ribaltone dell'oligarchia radical chic contro la volontà del popolo. "Più che sulle canzoni preferite di ognuno, vedo che c'è un gran dibattito sul vincitore di Sanremo perché la giuria, composta da critici musicali del 'calibro' di Beppe Severgnini, e la sala stampa hanno totalmente ribaltato il risultato del televoto - scrive Di Maio - Non ha vinto quello che voleva la maggioranza dei votanti da casa, ma quello che voleva la minoranza della giuria, composta in gran parte da giornalisti e radical chic. E qual è la novità? Questi sono quelli sempre più distanti dal sentire popolare e lo hanno dimostrato anche nell'occasione di Sanremo". Di Maio poi svela che la sua canzone preferita del festival è stata "Abbi cura di me" di Simone Cristicchi (a differenza di Matteo Salvini che stravedeva per Ultimo). "Faccio i miei complimenti a Mahmood, a Ultimo e a tutti gli altri. E ringrazio Sanremo perché quest'anno ha fatto conoscere a milioni di italiani la distanza abissale che c'è tra popolo ed 'élite'. Tra le sensibilità dei cittadini comuni e quelle dei radical chic. Per l'anno prossimo, magari - conclude il leader del M5S - il vincitore si potrebbe far scegliere solo col televoto, visto che agli italiani costa 51 centesimi facciamolo contare!".