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Una voce si alzo' nel cuore di Roma Azzurro, il pomeriggio e' troppo azzurro

"Dottore, si fermi. Fra tre minuti parte". Una voce arriva alle ore 17,57 da una finestrella in cima al palazzo in fondo a piazza di Pietra, nel cuore del centro di Roma. Tre minuti ed esplode Adriano Celentano, "Azzurro, il pomeriggio è troppo azzurro...". Ogni sera a quell'ora un appuntamento fisso, anche se intorno gran parte sono uffici e ormai sono chiusi. Però dall'altra parte della piazza, proprio sopra la caffetteria serrata da una finestrella spunta una giovane signora con un telefonino, anche lei con "Azzurro". L'hanno fatta partire insieme, il volume è quello che è, ma un po' nella piazza rimbomba. Sono scampoli di vita possibile in questa sorta di "Io sono leggenda" (il film americano del 2007 con Will Smith in cui un virus aveva ucciso quasi tutti e trasformato chi restava in vampiro) in cui è piombata la capitale. Resistenza che diventa contagiosa, perché basta imboccare la via che porta al Pantheon ed ecco rimbombare le stesse note, più distinte. Andiamo a dare un'occhiata: piazza Capranica, lassù con una bandiera italiana resistono delle giovanissime sorelle, che cantano a squarciagola piene di allegria. Sul bancone di fianco una signora, che approva con il suo cane lupo pronto a cantare a modo suo. Per strada risponde un altro cane, e il concerto della resistenza si allarga...

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