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Alzate gli occhi al cielo e guardate Quella luce resterà con noi domani

la Luna da duemila anni dietro la colonna

Franco Bechis
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Lassu', anche nella notte piu' scura e terribile. La luce che c'era. C'e'. E ci sara' fino alla fine a tenerci compagnia. In questi giorni in cui tutti- inutile nasconderlo- abbiamo paura per noi, per chi è vicino a noi, i nostri vecchi, ragazzi, bambini, riuscire ad alzare gli occhi al cielo fa cambiare lo sguardo. Qualche giorno fa in questa piazza Colonna deserta su cui si affaccia il mio ufficio a Il Tempo guardavo triste qualche collega cineoperatore e i poliziotti nascosti dalle mascherine, quando all'improvviso lo sguardo ha incrociato la luna che sembrava piena. Non l'avevo mai notata lì, dietro la Colonna Antonina. Ho preso una macchina fotografica e ho scattato a ripetizione, guardandola come non avevo mai visto nessuna delle due. La Luna e la Colonna con la storia di Roma. Le pietre che ci hanno costruito e portato qui, e il sogno da sempre dell'uomo. Erano un incanto una dietro l'altra a svelarne i segreti. Ma anche la chiave per vivere questo momento. E' vero, non ne avevamo mai passato uno così. Ma è lo sguardo quello che conta per affrontare la paura. Gli occhi al cielo e lì si può vedere il domani, rassicurante come il nostro ieri. Oggi che nessuno può darsi più la mano potere guardare il cielo è avere la certezza di una mano che non ti lascia mai, qualunque tempo si debba attraversare. Quella mano non lascerà mai la tenera stretta che ci offre. Non c'è da avere paura, perché saremo accompagnati anche nel buio

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