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Conte e Renzi, è rottura Il governo sta per cadere

scontro finale

Franco Bechis
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Sulla prescrizione salta la maggioranza. Da Forza Italia nessun responsabile se esce Italia viva. E' in questa fotografia scattata a palazzo Chigi dove era riunita una parte del consiglio dei ministri che viene illustrata l'apertura della crisi del secondo governo di Giuseppe Conte. Il premier ha guidato la riunione del consiglio dei ministri a cui non ha partecipato la delegazione del partito di Matteo Renzi guidata da Teresa Bellanova. Conte e il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, hanno voluto gettare il guanto di sfida approvando il testo sulla prescrizione concordato con Pd e Leu e rifiutato da Italia viva. Non è quindi un braccio di ferro qualsiasi, ed è ormai scontato che Renzi si prepara ad uscire dalla maggioranza, rispondendo alla sfida con la presentazione in Senato della mozione di sfiducia nei confronti dello stesso Bonafede. Tempo 15 giorni, al massimo tre settimane e questo governo cadrà, e lo stesso Conte in conferenza stampa alle 23,30 di giovedì sera ha detto che in questo caso ne "trarrà le conseguenze". Anche perché su questioni come quella della giustizia non ci sarà alcun soccorso a Conte dall'area centrista, Forza Italia compresa. Ma secondo quanto risulta a Il Tempo da colloqui con i malpancisti azzurri, non verrà alcun soccorso a questo esecutivo se non resterà in maggioranza anche Renzi con il suo partito. Anche perché tutti sono certi che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, non scioglierà le Camere in caso di caduta di Conte, sia per salvare il referendum sul taglio dei parlamentari che per dare tempo poi di regolare la legge elettorale sulla nuova architettura istituzionale. Quindi i malpancisti azzurri sempre che abbiano intenzione di entrare in un governo, non verranno a fare la stampella di questo esecutivo. Semmai di quello successivo.

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