Paradossi politici

Le sardine aiutano Salvini Bonaccini se le divorerebbe

Franco Bechis

Il candidato Pd voleva solo Lucia Borgonzoni. Ma Mattia Santori gli ha riportato davanti Matteo Salvini. Sono le sardine il vero dramma di Stefano Bonaccini, l'attuale governatore della Emilia Romagna. E fosse per lui- come sostiene chi lo conosce da più anni- se le mangerebbe subito, in modo di togliere dalla sua campagna elettorale questa rovinosa compagnia. Perché fin dall'inizio il dirigente Pd aveva chiara la situazione della sua Regione. Insofferente verso una lunga storia di potere e un dominio del mondo della cooperazione rossa durato troppo a lungo. Una vera e propria rivolta, emersa cinque anni fa quando proprio Bonaccini fu eletto con l'affluenza più bassa alle urne mnai registrata in una regione rossa (37,71%) e confermato nel voto delle europee del 27 maggio scorso, con la Lega che era diventata primo partito regionale superando di due punti il Pd e il centrodestra ormai intorno al 45%. Per Bonaccini la strada era chiara, e sarebbe potuta cambiare eventualmente solo con l'alleanza con il M5s: puntare sulle cose fatte sul territorio e su quello che lui ritiene ovviamente un "buon governo", e cercare sempre il confronto con il candidato dello schieramento avverso: la Borgonzoni, meno preparata di lui sul piano amministrativo territoriale. La sola cosa da evitare assolutamente era la politicizzazione nazionale dello scontro: quindi nessun leader nazionale in campo, e ogni volta che veniva a fare un comizio Salvini, ripetere come ha fatto: "Guardate che qui in Emilia Romagna il giorno dopo del voto non troverete Salvini, ma la Borgonzoni. Quindi è fra me e lei che dovete scegliere". La strategia aveva una sua forza e una ragione politica evidente. Ma è andata gambe all'aria con il rumoroso sbarco in piazza del popolo delle sardine, che hanno immediatamente e disgraziatamente per Bonaccini riportato le elezioni regionali allo scontro politico nazionale, facendole diventare un vero e proprio referendum su Salvini. Il leader della Lega non poteva chiedere di meglio ovviamente, e Santori gli ha fatto uno straordinario favore con questa mossa, che gli spiana la strada verso il 26 gennaio. Alla fine rischiano di essere proprio le sardine la carta vincente che può portare la Borgonzoni alla vittoria. Non fossero sbucate all'improvviso dall'acqua, quasi quasi la Lega avrebbe dovuto andare a pescarle...