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Il cardinale fa uno scherzo da prete

Il cardinale Krajewski con il Papa

L'elemosiniere del Papa va a riattaccare la luce a un'okkupazione morosa per 300mila euro. Nello stabile osteria, teatro e concerti. In Vaticano si mastica amaro: autogol sotto elezioni

Franco Bechis
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Farà sicuramente simpatia l'idea di un cardinale elettricista come Konrad Krajewski, l'elemosiniere ufficiale di papa Francesco, che si cala come ha fatto lui sabato sera in un tombino per riallacciare la luce in uno stabile occupato a Roma dal 2003. Il cardinale si è preso l'applauso convinto degli occupanti - in gran parte immigrati - che hanno potuto riattaccare il frigorifero, e pure la promessa di un paio di tessere di soci ad honorem (una per lui, l'altra per il Papa “rivoluzionario”) dell'associazione che fece occupare lo stabile tanti anni fa. L'elemosiniere di Francesco il giorno dopo ha assicurato i media di non avere alzato il gomito la sera prima (“Non ero ubriaco”) e ha spiegato così quanto avvenuto: “Sono intervenuto personalmente, ieri sera, per riattaccare i contatori. È stato un gesto disperato. C'erano oltre 400 persone senza corrente, con famiglie, bambini, senza neanche la possibilità di far funzionare i frigoriferi”. Non è noto se altri poi abbiano spiegato al porporato polacco specializzato in pronto intervento elettrico che con il suo beau geste aveva violato più di un articolo del codice penale italiano. Immagino che se anche qualcuno l'avesse fatto, il cardinale avrebbe sorriso: facendo parte del governo Vaticano, gode di immunità sul territorio italiano. Nei guai sarebbe finito chiunque di noi a fare la stessa cosa, non lui. E se anche qualche pm avesse l'ardire di aprire una inchiesta, quella immunità diplomatica verrebbe subito invocata rendendo l'elemosiniere irresponsabile di quel che ha fatto. Non è per altro il caso di sorriderne troppo, perché è assai grave quel che ha combinato il cardinale, e ci sarebbero tutti i presupposti per... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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