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Signori della tv ascoltate Ketty

L'altro giorno stavo tornando in auto al giornale dopo un incontro e mentre cercavo parcheggio ho sentito una voce straordinaria venire dalla strada. Una voce di una donna che veniva dall'esterno della Galleria Alberto Sordi in piazza Colonna, ma non si riusciva a scorgere fra i passanti. Quando finalmente ho trovato parcheggio mi sono fatto guidare da quelle note e ho scoperto perché lei non si vedeva. Era Ketty, una ragazza minuta su una sedia a rotelle. Era accucciata in un angoletto dietro l'edicola, a pochi metri dalle strisce pedonali su cui attraversa di solito chi viene da palazzo Chigi o dalla Camera dei deputati. A Roma è frequente trovare nei posti di attrazione turistica qualche cantante di strada, e spesso davanti al Pantheon ce ne è anche qualcuno bravino che attira l'attenzione. Ma una voce come quella di Ketty non è comune, tanto più a sentirla esplodere in un microfono collegato a un amplificatore arrangiato alla bisogna. Le gente è distratta, spesso pensa ai cavoli suoi e chi ha in testa la politica manco si accorge di quel che ha intorno per strada. E infatti di Ketty si è accorto solo qualche straniero, gli unici a infilare la mano in tasca per rovistare qualche monetina da buttare in una piccola scatola di cartone davanti alla sedia a rotelle per raccogliere le offerte. Sono restato lì incantato ad ascoltare canzoni difficili, che richiedono una grande estensione vocale, in grado di fare tremare anche chi è del mestiere. Non sarei andato via da lì finché non lei non avesse raccolto la sua cassa e il cartone per andare a cercare altrove qualche attenzione che meritava, e intanto ho filmato qualcosa con quel che avevo a disposizione. Il suo nome è Concetta Giansiracusa, ma lei dice che è troppo complicato e così si è ribattezzata come ogni artista come “Ketty Giansr”, che è perfino più difficile da pronunciare. E' nata a Noto e ha vissuto in Sicilia, ma da dieci anni vive a Roma. Ci è arrivata come tanti ragazzi del Sud per studiare all'Università, ed è stato possibile grazie a una piccola pensione e all'assistenza forniti agli studenti disabili da Laziodisu, l'ente regionale del diritto allo studio. Ketty infatti è affetta da Sma, atrofia muscolare spinale che è una patologia neuromuscolare genetica progressiva altamente invalidante. Si muove con una sedia a rotelle elettronica che aziona attraverso un joystick, “e mi muovo bene, così vado a cantare anche in altri posti”, sorride lei, “come a largo Argentina”. Solo che felicemente dopo qualche anno si è laureata, e la protezione del diritto allo studio è venuta meno. Ha chiesto l'assistenza domiciliare ai servizi sociali del II municipio, perché le serviva qualcuno che la aiutasse a mettersi a letto la sera e ad alzarsi e salire sulla sedia a rotelle al mattino. Magari anche a spostarsi all'inizio e alla fine della giornata: in mezzo se la cava da sola. La prima risposta è che doveva essere residente a Roma, così si è presa un appartamentino in affitto e fatto domanda. Però le pratiche erano lunghe, e tutte insieme avrebbero richiesto un anno di attesa. Ketty non si è persa d'animo, e ha lanciato una sottoscrizione on line che ha avuto un certo successo, permettendole l'attesa. Non ha un lavoro, ma le basta per vivere quella voce straordinaria che commuove e che turisti e passanti ricompensano. “Chi mi ha insegnato a cantare? Nessuno, è venuto naturale. Ho imparato a parlare e insieme a cantare”. Non è facile la vita di Concetta-Ketty, non c'è bisogno di dirlo. Ma non ve l'ho raccontata per questo: ci saranno altre mille vite in questa città che fanno stringere il cuore, che avrebbero bisogno di una mano. Questa ragazza poi mentre canta con l'anima (non saprei dirlo in altro modo) è felice, e spalanca il sorriso come chi non ha altro da chiedere. Però se camminate per Roma e la vedete, non girate la testa da un'altra parte: ascoltatela. E chissà che fra chi oggi ci legge non ci sia anche qualcuno del mestiere, che saprebbe giudicare meglio di un neofita. Se non ha voglia di scarpinare a vuoto, provi a navigare sul sito Internet de Il tempo dove oggi pubblichiamo qualche frammento di filmato di Ketty con tutti i limiti audio di una registrazione fatta in strada fra la folla. Possibile che una ragazza con una voce così non possa avere almeno una occasione? Ci sono decine di talent dove non sfigurerebbe affatto e magari potrebbe trovare anche chi la aiuta ad educare il suo dono naturale. Un'occasione per Ketty. Solo un'occasione.

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