Neve a Roma, Alemanno contro la Raggi: "Nel 2012 ci ho messo la faccia, Virginia no"
Parla l'ex sindaco: "Nel 2012 fu un disastro anche politico, caddero 20 centimetri di neve a metà mattina"
«Sotto un certo aspetto, ci sono enormi differenze fra questa nevicata e quella del febbraio 2012». Gianni Alemanno, ex sindaco di Roma, è passato alla storia anche per la vicenda della neve che bloccò la Capitale per alcuni giorni. In che senso «enormi differenze»? «Evito di fare riferimento al famoso fax della Protezione civile in cui si equivocavano le dimensioni del fenomeno nevoso con la storia dei centimetri e dei millimetri, ma qui la questione è che ieri la nevicata è iniziata a notte fonda e nelle ore iniziali della mattinata era già finita. Non solo, ma alle 10 di mattina già c'era il sole e in un paio d'ore di neve sono rimaste solo tracce sui tetti o sugli alberi, comunque in strada niente più». E nel 2012? «Nel 2012 il primo vero problema nacque con l'orario di inizio della nevicata: a metà mattinata. Le previsioni dell'epoca ci avevano comunicato che avremmo avuto alcune ore di pioggia all'inizio della giornata, poi un paio d'ore di interruzione di qualunque fenomeno e quindi, dopo l'ora di pranzo, l'inizio della nevicata. Noi avevamo tarato tutta la macchina organizzativa comunale su questo modello previsionale. Come poi tutti ricordano, non ci fu pioggia e già alle 10 di mattina c'erano venti centimetri di neve». Però non può venire a dirci che fu solo quello il problema: un mero errore nei tempi e la città va in tilt per giorni? «All'epoca anche noi chiudemmo le scuole, con il Pd che ci accusò di fare allarmismi. Ma la differenza di orario, invece, ha un enorme impatto: il prefetto di Roma, all'epoca Giuseppe Pecoraro, non volle fermare gli uffici pubblici la cui chiusura spetta alla Prefettura e non al Sindaco. La nevicata iniziò a metà mattina, quindi, quando gli uffici erano pieni. La gente, visto quel che veniva giù, scappò tutta insieme a casa, finendo per intasare le strade e bloccando anche tutti i mezzi di emergenza che faticosa- mente stavano muovendosi per Roma». Questa sembra molto un'autodifesa: Lei ritiene di aver fatto tutto il possibile o di aver sottovalutato il problema? «Non è un'autodifesa ma la semplice ricostruzione dei fatti. Roma ha una macchina "antineve" inesistente: nevica così di rado che sarebbe totalmente impossibile prevedere acquisti di spazzaneve. La Corte dei Conti banchetterebbe su una Giunta che facesse una cosa simile. Per di più, la città è talmente estesa e geograficamente complessa che non è che ce la caveremmo con una decina di mezzi. Ne servirebbero una decina a Municipio. Impensabile». Ma avete sottovalutato il problema all'epoca? «La prima nevicata procurò sicuramente problemi. La seconda, no. E tanto è vero che tutti i funzionari capitolini che all'epoca lavorarono per giorni per affrontare l'emergenza neve oggi sono stati richiamati tutti all'operatività dalla Giunta Raggi, tant'è che il sale utilizzato oggi è in parte quello del 2012. Evidentemente, se non altro dal punto di vista dell'esperienza acquisita, hanno potuto garantire un livello di servizio elevato». Quindi, Lei ritiene che la Sua Giunta non sbagliò nulla? «Ovviamente ci furono errori, come ce ne sono sempre quando si è chiamati ad affrontare per la prima volta un certo tipo di emergenza. Ricordo che l'ultima volta in cui si verificò una vera nevicata prima del 2012 era il 1986. Oltre tutto noi scontammo anche altri due fattori che, oggi, la Raggi non ha avuto». Quali? «In primo luogo, nel 2012 la Protezione Civile di Bertolaso era stata smantellata, anche a seguito di inchieste giornalistiche e giudiziarie poi terminate in un'enorme bolla di sapone. E, quindi, all'epoca venne varato un modello più “leggero” di Protezione Civile, quello guidato dal prefetto Gabrielli. Questo - insieme alla decisione del prefetto Pecoraro di non ordinare preventivamente la chiusura degli uffici, cosa che la Raggi non ha scontato - ha ulteriormente indebolito l'efficienza della risposta». E la seconda? «Beh, noi avemmo una nevicata molto più consistente in termini di durata e di quantità di neve caduta. Ieri sono caduti più o meno una decina di centimetri di neve. Che, come dicevo prima, in un paio d'ore s'è sciolta quasi del tutto. Da noi nevicò per giorni: basti pensare che si bloccò anche il Grande Raccordo Anulare». Le polemiche dei 5Stelle però non l'hanno risparmiata «Io ci misi la faccia, con tutti i pro e i contro. Non andai in Messico anche sapendo che era in arrivo un'emergenza di questo tipo. Questione di stile».