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Il Comune di Roma ci riprova, il ponte dei Congressi s'ha da fare

La Giunta ripresenterà allo Stato il progetto (già bocciato). Ma resta il nodo sicurezza del viadotto della Magliana che ha 70 anni e va collaudato

Matteo Vincenzoni
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Il Comune ci riprova. Dopo la sonora bocciatura del progetto del Ponte dei Congressi presentato dall'ex assessore Paolo Berdini, l'Amministrazione si prepara a tornare davanti al Consiglio Superiore dei Lavori pubblici. Risorse per Roma, società delegata dal dipartimento all'Urbanistica, ha apportato rilevanti modifiche ai precedenti calcoli e disegni di un'opera pensata per servire il nuovo centro Congressi dell'Eur e che, come la Nuvola di Fuksas, promette già di lievitare (o levitare) nei costi. Ma il ponte "s'ha da fare", oppure no? A sentire l'assessore all'Urbanistica e ai Lavori pubblici di Roma Capitale, Luca Montuori, che qualche giorno fa ha incontrato il ministro Del Rio, si tratta di "un'opera strategica di interesse nazionale". L'incontro con il rappresentante dell'esecutivo nazionale aveva l'unico scopo di "battere cassa", ricordando al Governo di dare a Roma i circa 140 milioni di euro già previsti per realizzare la struttura sul Tevere. L'Amministrazione guidata da Virginia Raggi non sembra però molto chiara sull'argomento ponti, visto che a poca distanza da questo dovrebbe sorgere il ponte di Traiano, previsto nelle opere compensative del progetto del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle. Un'opera che verrà realizzata da privati. I costi: quello presentato per collegare la Roma-Fiumicino al nuovo stadio dovrebbe costare circa 50 milioni di euro, a cui ne vanno aggiunti altri 50 per completare tutti i collegamenti viari. Quello dei Congressi, pubblico, dovrebbe costarne circa... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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