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Dalle promesse elettorali alle buche Così Roma sprofonda

Vincenzo Bisbiglia
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Uno spettacolo indecoroso, da Capitale del terzo mondo. Una voragine si apre nell'asfalto e un automezzo dell'Ama per la pulizia delle strade sprofonda dal lato di una ruota: è successo ieri mattina poco dopo le 8 in via Numanzia, nel quartiere Appio-Latino, a causa probabilmente della rottura di una conduttura d'acqua. Per rimuovere l'automezzo è dovuto intervenire un veicolo dei vigili del fuoco, mentre i vigili urbani transennavano l'incrocio tra circonvallazione Appia e via Siria, con evidenti ripercussioni sul traffico nell'ora di punta. «Stavo svoltando quando ho sentito cedere il mezzo sulla ruota posteriore destra - ha raccontato il conducente del mezzo dell'Ama - Pensavo di aver bucato, ma quando sono sceso ho visto che il mezzo era caduto in una buca». Con il passare dei minuti la buca si è allargata fino ad un diametro di quasi due metri e da essa ha iniziato a zampillare acqua per tutto il giorno. Soltanto in serata l'Acea ha potuto comunicare l'intervento immediato dei tecnici e il ripristino del flusso idrico in tutta la zona, che era stato interrotto, per le 21.30. Da capire, a questo punto, quanto ci metterà il Dipartimento Lavori Pubblici a mettere a posto la voragine nell'asfalto, dato che dura ormai da diversi giorni un'altra situazione abbastanza paradossale: via del Plebiscito, nel tratto da piazza Venezia a Palazzo Grazioli, è in parte transennata a causa di un «Pericolo di sprofondamento». LO STOP E GLI ARRESTI Da almeno 5 anni a questa parte a Roma si tappano le buche, ma in pochi casi si rifanno le strade a regola d'arte. L'assenza di fondi ad hoc durante l'era Marino ha amplificato il problema, che nell'ultimo anno si è tentato di ridurre solo marginalmente. Il commissario straordinario, Francesco Paolo Tronca, stanziò nel suo bilancio di previsione - varato ad aprile 2016 - ben 25 milioni per 6 mesi, che sono stati utilizzati finora per dare respiro alla manutenzione sulle 800 strade che fanno parte dell'elenco della «grande viabilità», quindi di competenza comunale. Le altre vie, invece, sono di diretta competenza dei municipi, che intervengono di volta in volta con le (poche) somme a disposizione. Precedentemente al documento approvato dalla giunta commissariale, le manutenzioni erano rimaste ferme sin dal 1 ottobre 2015, quando gli appalti non vennero prorogati e per settimane furono i vigili e alcune associazioni di cittadini a rimediare con l'asfalto gentilmente donato dalle imprese edili. Della serie: si fa quel che si può. Il 16 dicembre, invece, la magistratura ordinò gli arresti di alcuni dirigenti capitolini e municipali, oltre ad alcuni imprenditori, accusati di aver scambiato assegnazioni facili con delle mazzette. LA SITUAZIONE ATTUALE Oggi la situazione è leggermente migliorata, anche se le strade continuano a riempirsi di voragini alla prima pioggia, in virtù delle «toppe» poco migliorative del disastrato manto stradale. Tuttavia, i 25 milioni di euro stanziati da Tronca sono quasi finiti e la ricerca di «sponsor» ipotizzata dall'ex prefetto di Milano non è andata a buon fine. La Giunta guidata da Virginia Raggi ha così indetto un nuovo bando, che in realtà ricalca il precedente: 12 lotti per un importo da 1 milioni di euro l'uno e per la durata di 6 mesi, ancora non assegnato, «Al quale possono partecipare anche tutte quelle aziende che hanno lavorato negli ultimi tre anni e mezzo con il Comune», sottolinea Fabrizio Ghera, capogruppo di FdI ed ex assessore ai Lavori Pubblici ai tempi di Alemanno. Tutto ciò in attesa di capire se ci sono i margini per far entrare in campo la «miracolosa» macchina tappabuche presentata alcune settimane fa in VII Municipio.

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