Virginia Raggi a "caccia" del nuovo capo dei vigili Ecco i dieci favoriti
È il ruolo da dirigente con maggior responsabilità, ma anche quello più ambito. Una poltrona che vale uno stipendio da oltre centomila euro l'anno. Può essere il punto di arrivo di una lunga carriera oppure rampa di lancio per chissà quali nuovi incarichi. Si è riaperta la corsa alla poltrona di Comandante della Polizia Locale di Roma Capitale. Il 15 settembre scorso il Direttore delle Risorse Umane, Raffaele Marra, ha dato il via a una consultazione interna per valutare i profili dei dirigenti con più di tre anni di anzianità di ruolo. IDENTIKIT Un identikit a cui corrisponderebbero 25 curriculum all'interno del Corpo capitolino. Anche se il MoVimento 5 Stelle è categorico: dovranno rispettare i criteri di limpidezza, distanza dai partiti tradizionali e buona reputazione fra i componenti del Corpo. Non solo. Tanto che nell'atto amministrativo è richiesta la «(...) l'assenza di procedimenti penali pendenti, ovvero la specificazione di eventuali procedimenti di cui si è a conoscenza (...)». Dal Dipartimento Risorse Umane, insomma, non ammettono errori nella scelta, pur complicandola perché - come dimostra il caso dell'assessore all'Ambiente Paola Muraro - la comunicazione di eventuali indagini a carico non comporta l'obbligo da parte della Procura di informare il soggetto. Il nuovo Comandante del Corpo dovrà essere scelto entro il 31 ottobre, quando scadrà la proroga al "reggente" Diego Porta, ma la decisione potrebbe essere posticipata. IL CASO BUTTARELLI Tra i papabili - ha avuto modo di incontrare il sindaco Raggi - c'è Carlo Buttarelli. La sua nomina è auspicata da gran parte dei 5.300 agenti rimasti nel Corpo, nonché dal nutrito gruppo di vigili che prima dell'estate ha votato il M5S. Buttarelli, nominato comandante nel 2012 dal sindaco Alemanno, si è dimesso nel 2013 in polemica con il successore Ignazio Marino, rifiutandosi di creare una task force specifica anti "vu' cumpra", secondo lui «inutile». Si era già dimesso dal ruolo di comandante del Primo Gruppo, in polemica con l'ex comandante Giuliani. Non era mai accaduto. Buttarelli ha però un problema: risulterebbe indagato, insieme ad altri agenti della Polizia locale, denunciati da un noto ambulante romano. Vicenda che potrebbe riservare presto sorprese e spianare a Buttarelli la strada verso il Comando; in questo caso l'Amministrazione potrebbe scegliere di posticipare la scelta del nuovo numero uno. IL FATTORE «ROSA» La grande favorita sarebbe Rosa Mileto, ora dirigente della U.O. Polizia Giudiziaria presso la Procura di Roma e molto vicina al sindacato Cisl, che potrebbe rafforzare anche la "mission" investigativa del Corpo, aspetto molto a cuore ai Cinque Stelle. NOMI «DISPETTOSI» In corsa ci sono poi due nomi dalla forte carica simbolica: Massimo Ancillotti e Roberto Stefano. Ancillotti, ex comandante del I Gruppo Prati, ha già guidato il Corpo dei vigili di Firenze prima di essere defenestrato dall'allora neo sindaco Matteo Renzi, sostituito da Antonella Manzione: l'attuale premier, terminata la sua scalata al Governo, nominerà la signora Manzione Capo Dipartimento affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio, dunque a tutti gli effetti una componente dell'ormai noto "giglio magico". Anche per questo Ancillotti è benvoluto dai grillini. In suo favore potrebbe inoltre giocare la vicinanza politica all'area dalemiana del Pd, oggi in rotta di collisione con lo stesso Renzi. Discorso a parte per Stefano, diventato nel suo piccolo simbolo della lotta a Mafia Capitale proprio nei giorni caldi della "maxi-inchiesta". Da ex comandante del X Gruppo Ostia, nel 2014 indagò sul minisindaco democratico Andrea Tassone, che a sua volta chiese e ottenne dal sindaco Marino il suo trasferimento. Tassone, poche settimane dopo, verrà arrestato nell'ambito dell'inchiesta Mondo di Mezzo imbarazzando non poco l'Amministrazione del chirurgo dem. GLI «OUTSIDER» Risalgono le quotazioni di Lorenzo Botta. Il quasi sessantenne comandante del VII Gruppo Appio è un esperto di traffico e sicurezza, tanto da aver partecipato in campagna elettorale a un convegno sulla sicurezza organizzato dai grillini e dall'entourage dell'allora candidata sindaco, Raggi. Stesse chance per Maurizio Maggi, già comandante del Gssu (Gruppo Sicurezza Sociale urbana), persona di grande esperienza nell'anti-abusivismo e uomo di fiducia di Raffaele Marra. Maggi ha anche coordinato il servizio a protezione di Ignazio Marino, il cui caposcorta era suo cognato, Pietro Manganaro, intercettato nell'inchiesta della Procura che ha portato all'arresto dell'ex comandante Giuliani. Buone possibilità anche per Olivia Sordoni, attuale dirigente dell'Organizzazione Controllo di Gestione e Sistemi Informativi. «USATO SICURO» Chiude la "top 10", un tris di nomi che risponde al criterio dell'"usato sicuro": il comandante ad interim Diego Porta, il capo del Pronto Intervento Traffico Massimo Fanelli e quello del XII Gruppo, Mario De Sclavis, reputati «ottimi professionisti» pur non entusiasmando i vertici pentastellati. QUELLI CHE... Infine, fuori dai dieci papabili ci sono alcuni nomi che finirebbero, in caso di scelta, per dividere il Corpo e l'opinione pubblica: Maria Modafferi, ottimo curriculum ma protagonista di duri scontri con i sindacati; Stefano Donelli, a cui mancano pochi mesi per la pensione e che viene dato in pole position per la presidenza della commissione del Concorsone; Angelo Moretti, ex comandante di Ostia, sfiorato da un'inchiesta sulla pedonalizzazione del lungomare; e infine Antonio Di Maggio (detto Tonino), uomo d'azione, «forse un po' troppo d'azione» per l'ecumenicità di cui necessiterebbe il ruolo di comandante generale del Corpo. LA TOP TEN DEI PAPABILI 1.MASSIMO ANCILLOTTI Classe 1957, sarebbe un «dispetto» al "giglio magico" di Renzi, il quale, eletto sindaco di Firenze, lo sostituì con Antonella Manzione, oggi dirigente a Palazzo Chigi. A capo della Scuola del Corpo dei vigili di Roma, vanta un ricchissimo curriculum. 2. LORENZO BOTTA Classe 1957, attuale dirigente del VII Gruppo Appio, è molto vicino al Movimento 5 Stelle. Ha gestito l'Ufficio controllo di gestione, stampa e relazioni sindacali, cosa che l'ha portato ad essere piuttosto benvoluto dalle combattive sigle romane. 3. ROSA MILETO Classe 1963, attuale dirigente U.O. Polizia Giudiziaria presso la Procura di Roma. Laurea in Giurisprudenza, darebbe maggiore spinta alla vocazione investigativa del Corpo - auspicata dai cinque stelle - e rappresenta l'alternativa come «quota rosa». 4. OLIVIA SARDONI Classe 1955, avvocato, guida l'Organizzazione Controllo di Gestione e Sistemi Informativi. Ha partecipato alla realizzazione dell'archivio informatizzato delle immagini storiche della Polizia Municipale ed è stata docente presso la Scuola del Corpo. 5. CARLO BUTTARELLI Classe 1955, non certo un animale politico, ma è l'unico comandante degli ultimi 10 anni ad essersi dimesso di sua sponte, ben due volte. Gradito ai sindacati, questo baffuto «signor no» rappresenta per molti vigili urbani una «garanzia» 6. ROBERTO STEFANO Classe 1964, comanda il I Prati. La guida del Gruppo Ostia lo ha segnato, ma è qui la sua forza. Fu rimosso e trasferito dal sindaco Marino dopo aver indagato sul minisindaco Tassone. Poche settimane dopo Tassone fu arrestato per «Mafia Capitale». 7. DIEGO PORTA Classe 1959, «uomo per tutte le stagioni», è l'attuale comandante (ad interim) del Corpo. Persona di grande esperienza, gradita alle sigle sindacali e abile mediatore. Inoltre è tra i papabili per la presidenza della Commissione del Concorsone dei vigili. 8. MAURIZIO MAGGI Classe 1958, a capo del V Prenestino, ha guidato il Gssu, che si occupa del contrasto all'abusivismo commerciale, e il Pics (per il decoro urbano). È stato responsabile della tanto contestata scorta di Marino, a capo della quale c'era suo cognato. 9. MASSIMO FANELLI Classe 1961, comanda il IX Eur. Già a capo del Gruppo Pronto Intervento Traffico, la sua nomina potrebbe rappresentare un momento di "pacificazione" con la pancia del Corpo, dopo la "complicata" gestione dell'ex comandante Raffaele Clemente. 10. MARIO DE SCLAVIS Classe 1958, a capo del Gruppo XII. Istruttore di Polizia Municipale, ha guidato la Polizia Giudiziaria Edilizia e Tutela Ambiente del I Gruppo. Reputato un outsider, è descritto come "camaleontico”. Grandi «capacità di adattamento».