
M5S, migliaia alla marcia di Grillo: siamo noi i nuovi francescani

Mezzo Prometeo e mezzo san Francesco, Beppe grillo porta la fiaccola simbolo del reddito di cittadinanza da Perugia ad Assisi con la speranza che arrivi presto fino a Palazzo Chigi. "Questa fiaccola illumina le menti", dice dopo diciannove chilometri di marcia insieme a migliaia di attivisti. I numeri sulla partecipazione sono ballerini. Per il garante si tratta di 50mila, ma chi ha partecipato alla prima edizione due anni fa giura che sono molti meno. Tutti presenti i parlamentari, tranne Alessandro Di Battista, assente per ragioni familiari. "Noi siamo i francescani di oggi", afferma il garante dei Cinquestelle. "Le istituzioni sono inesistenti, lo Stato non c'è più. Chi è rimasto indietro nella società è invisibile", arringa la folla, lasciandosi alle spalle la basilica di San Pietro a Perugia. grillo non risparmia neppure i francescani: "Ho visitato la tomba di san Francesco, sopra hanno costruito una speculazione edilizia... Credo sia stata condonata. Se san Francesco vedesse...", sorride. Grillo parla di tutto e non insulta i giornalisti, presi di mira invece dagli attivisti. Il reddito di cittadinanza "non è una questione di povertà, ma di dignità", spiega. Le risorse "ci sono", non bisogna trovarle. E Luigi Di Maio con Roberto Fico ribadiscono: "Sarà il primo provvedimento quando arriveremo al governo". Sull'euro ribadisce "è metafisica", così come è metafisica l'uscita dalla moneta unica. Il Rosatellum? "Un sistema elettorale contro di noi". Ai cronisti che gli chiedono come faccia a realizzare il reddito di cittadinanza se non raggiunge la maggioranza e senza alleanze, ribatte secco: "Chi se ne frega se abbiamo la maggioranza o no, decideranno i cittadini. Il Paese non è governato da anni. Questo delle alleanze è un discorso in cui non voglio entrare né capire. Il nostro fine ultimo è far governare i cittadini senza intermediazioni, dopo di che il Movimento non esisterà più". Sulla ricandidabilità dei parlamentari, grillo ricorda il limite dei due mandati ma poi precisa che "nulla è sicuro". E su Matteo Renzi che accusa i Cinquestelle di aver cambiato idea sui vaccini, grillo è tranchant: "Renzi lasciamolo lì. Non è più un problema, non è un problema di nessuno". Quindi aggiunge che i vaccini, come "i flussi migratori, la vita e la morte", sono temi sui quali "non si risponde con un sì o con un no, ma occorre sedersi a un tavolo e discuterne". Più ondivago il garante del M5S su altre questioni. Per esempio su chi sia il proprietario del blog dice: "A livello di nome sono io, a livello legale c'è un'associazione in cui io ci sono, come proprietario del logo". Interpellato sull'esposto del garante del Pd, Francesco Bonifazi, sui profili fiscali del blog, replica: "E' un'indagine che fanno: siamo contenti che la facciano. I bilanci sono pubblici, le mie dichiarazioni dei redditi sono pubbliche, anche quelli della Casaleggio sono pubblici: basta andare alla camera di commercio. È tutto pubblico, che facciano tutti i rilevamenti: sono felice". A stretto giro arriva la replica di Bonifazi che gli ricorda come l'evasione fiscale non sia pubblica né si verifichi attraverso la camera di commercio, quindi ribadisce il quesito: "Paghi le tasse sul blog?". Grillo ne ha anche per Romano Prodi che di recente ha espresso un pensiero non lusinghiero sui Cinquestelle definendoli un rischio e "non pronti a governare". "Prodi - ha detto - appartiene a una categoria di persone del secolo scorso. Non ha le capacità per capire". Il garante si è diviso fra gli attivisti e il camper che ha accompagnato tutta la marcia, con una sosta più lunga a Bastia Umbra dove, scendendo dal mezzo, ha scherzato: "Sono Alessandro Di Battista". Nel tragitto, tra uno scroscio di pioggia e l'altro, grilloha parlato molto con gli attivisti. "Siete in sintonia? - ha domandato a una pentastellata - Non perdete tempo in quelle cose, perdetelo in progetti". Il capo politico dei Cinquestelle si è soffermato più di una volta sulla necessità di "fare cose fisiche", come ripristinare edifici abbandonati con progetti temporanei. "I cittadini devono attivarsi un po' sui territori" perché - è il ragionamento - non si può stare "sempre sul blog". Come due anni fa, tante le magliette gialle con il tradizionale simbolo del lupo di san Francesco - un giallo, ci tengono a sottolinearlo, diverso da quello degli attivisti Pd -. Una coppia di simpatizzanti ha allestito alle porte di Bastia Umbra un banchetto con frutta, torte, pane, uova, mortadella e vino per Riccardo Fraccaro: "È una sorpresa per lui, è delle nostre parti", spiegano a quanti si avvicinano per afferrare qualcosa. La marcia "per" del Movimento 5 Stelle ("ioMarcioPer" l'hashtag) è stata la prima senza Gianroberto Casaleggio e con il figlio Davide come figura di riferimento. "Eh, due anni fa c'era. Era importante. Manca, manca, manca... - ammette un estremamente umano grillo ai giornalisti -. Mi appoggiavo a lui, era per me un conforto, una protezione. Era un manager. Ci manca moltissimo, però lo spirito rimane. È con noi, è con noi in tutte le nostre manifestazioni. È anche qui, è nel figlio che è straordinario ed è qui con noi: sembra non dia nell'occhio, ma fa sport straordinari, va sull'Himalaya, è di madrelingua inglese". E con l'immagine di un Casaleggio Jr sorridente che si concede ai selfie di chi è arrivato fino alla basilica di Santa Maria degli Angeli ad Assisi chiude questa seconda marcia dei Cinquestelle.
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