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Grillo annulla le comunarie di Genova: "La candidata non va bene, votate di nuovo"

Carlantonio Solimene
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Terremoto a 5 Stelle a Genova. Con una decisione senza precedenti, infatti, Beppe Grillo ha deciso di vietare l'uso del simbolo a Marika Cassimatis, la candidata che a sorpresa aveva vinto le Comunarie per correre da sindaca sotto le insegne del MoVimento. L'esito della votazione on line era stata contestata dal candidato “ortodosso”, Luca Pirondini, che al ballottaggio interno aveva ottenuto 338 voti contro i 362 della rivale, da tempo vicina all'area dei dissidenti grillini che a Genova sono una formazione piuttosto agguerrita e numerosa. Lo stesso Pirondini si era scagliato contro il risultato del voto, sostenendo che a determinare la vittoria della Cassimatis erano stati una serie di fuoriusciti del MoVimento che, però, avevano ancora accesso alla piattaforma web. Anche per questo il candidato sconfitto aveva chiesto la ripetizione del voto. Appariva quasi impossibile, però, che Beppe Grillo sconfessasse apertamente il risultato di una votazione sul blog. Invece, nella mattinata è arrivato il post che ha spiazzato tutti. "In qualità di garante del MoVimento 5 Stelle, al fine di tutelarne l'immagine e preservarne i valori e i principi, ho deciso, nel pieno rispetto del nostro metodo, di non concedere l'utilizzo del simbolo alla lista di Genova con candidata sindaco Marika Cassimatis”. “Molti esponenti della lista di Cassimatis - ha continuato Grillo -  hanno ripetutamente e continuativamente danneggiato l'immagine del MoVimento 5 Stelle”. “Se qualcuno non capirà questa scelta - ha concluso il comico - vi chiedo di fidarvi di me. Non possiamo permetterci di candidare persone su cui non siamo sicuri al 100%. Vi garantisco che non accadrà, né a questa tornata delle comunali, né alle politiche. Le nostre selezioni rispetteranno il voto online, ma saranno rigorose. Non c'è più spazio per chi cerca solo poltrone". A quel punto Grillo ha lanciato una nuova votazione per oggi, alla quale potranno partecipare in via eccezionale tutti gli iscritti al blog, non solo quelli della città interessata come era sempre avvenuto per le comunarie. Una decisione che sembra dettata dalla necessità di favorire un plebiscito per il candidato vicino all'area ortodossa, Pirondini. L'unico, peraltro, che sarebbe rimasto in ballo dopo il siluramento della Cassimatis. La mossa di Grillo ha ovviamente provocato un terremoto politico. E a scagliare i primi strali contro il capo del MoVimento 5 Stelle sono stati gli stessi dissidenti di Genova. “Chiedo agli italiani di avere paura e di reagire rispetto a questo quadro. Hanno gettato giù la maschera. E' terribile: c'è da avere paura. Spero che sia l'inizio della fine” attacca Paolo Putti, consigliere comunale genovese fuoriuscito a fine gennaio dal Movimento Cinque Stelle di cui era capogruppo e candidato sindaco nel 2012, in rotta di collisione con la gestione di Beppe Grillo. “E' una grande sconfitta per tutta la gente- riflette Putti- mi dispiace moltissimo per Marika Cassimatis che è una brava persona e a me interessa che ci siano persone per bene. Ma temo che non sarebbe mai riuscita a contrastarli vista la potenza di fuoco che possono mettere in campo". Infine, un ultimo attacco a Beppe Grillo: "La cosa fantastica è che nei giorni scorsi dice che non è lui il responsabile del blog, non è lui che firma tutti i pezzi e oggi rivendica il suo ruolo di garante e chiede alla gente di fidarsi di lui. Assurdo”. La candidata “eliminata” da Grillo, invece, per il momento si trincera dietro un semplice “ne prendo atto”. Ad attaccare con veemenza è il Pd: “Siamo oltre il grande fratello, alla faccia della trasparenza e dell'uno vale uno” dichiara in una nota la vice presidente del Gruppo Dem della Camera, Silvia Fregolent. Mentre per il senatore Andrea Marcucci “cade anche l'ultima finzione sulla democrazia interna del M5S. Il padrone, a sua insaputa, del blog impone di imperio il suo candidato”. Le votazioni di oggi si chiuderanno alle 17. Mentre le polemiche sono destinate ad andare avanti a lungo col rischio di compromettere la corsa a Cinquestelle in una città che vedeva anche il centrosinistra in difficoltà dopo le dimissioni del sindaco Doria. La strada, a questo punto, sembra spianata per il centrodestra, ancora alla ricerca del candidato unitario. A meno di colpi di scena.

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