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«Gianfranco è malato. Bisogna prenderlo a schiaffi» La chiacchierata tra Matteoli, La Russa e Gasparri

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Nel colloquio si parla di Fini, del leader appena riconfermato alla guida di An, del presidente che aveva alzato la voce dal palco dell'Ergife, dicendo: «Non voglio un'ipocrita unità, preferirei allora che ci fosse una maggioranza e una legittima minoranza». «È malato - dice di lui Ignazio La Russa - non lo vedete che è dimagrito, gli tremano le mani. Non so di che tipo di malattia si tratti, ma o guarisce o sono guai. Non possiamo permetterci di affrontare una campagna elettorale con Fini in queste condizioni». E ancora: «Sul partito unico non possiamo far fare le trattative a Gianfranco. Non è capace. Quelli gli telefonano, gli dicono che vogliono togliere quello e mettere quell'altro, e lui dice sempre di sì». Altero Matteoli - che due settimane fa era stato investito da Fini della carica di segretario organizzativo, nonostante la dichiarata ostilità delle altre componenti - afferma a sua volta: «La vera questione è chiedersi chi è Fini oggi. Dobbiamo rispondere a questa domanda. Dobbiamo andare da lui prima di agosto, altrimenti parte per le ferie e scompare. Dobbiamo andare e dirgli "Gianfranco svegliati". Che ne so, se serve prendiamolo a schiaffi, ma scuotiamolo!». «O diciamo che andiamo avanti senza Fini - avrebbe detto ancora Matteoli - ma non possiamo permettercelo, oppure troviamo una soluzione». E sul partito unico: «Credo che se noi teniamo la barra dritta possiamo andare avanti».

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