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Boston, pentole a pressione come bombe

I due ordigni di Boston imbottiti di chiodi e pallini metallici Tre vittime e 176 feriti. Obama: è terrorismo, li prenderemo

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È quello che tutti hanno pensato guardando le agghiaccianti immagini delle due esplosioni in tv. La gente che cadeva ferita sull'asfalto, la folla che fuggiva in preda al panico, calpestando chi era caduto, le bandiere di tutto il mondo che si abbattevano al suolo come rami secchi. E gli americani hanno rivissuto dopo dodici anni l'incubo dell'11 settembre. Ma nel giorno del sangue e della paura, il presidente aveva preferito non usare «quella» parola, quasi fosse un tabù. Lo ha fatto ieri. Perchè, anche se le indagini devono ancora dare un nome e un volto agli attentatori (o all'attentatore), una cosa è certa: quello di Boston è stato «un vile atto di terrorismo», come ha sottolineato Barack Obama nel suo discorso alla Casa Bianca. «Non sappiamo se è opera di un'organizzazione o di un individuo o più di un individuo. Continuare a parlarne sarebbe fare solo delle speculazioni. Quello che posso assicurarvi è che lo scopriremo e lo porteremo davanti alla giustizia - ha detto il presidente Usa - Ogni volta che le bombe vengono usate per colpire civili innocenti, si tratta di un atto di terrore. Però quello che è venuto fuori dai fatti di ieri è anche che gli americani si rifiutano di essere terrorizzati». Anche se le indagini sono nella fase embrionale e se finora non ci sono state rivendicazioni per l'attentato, è stato accertato che ad esplodere sono state solo due bombe e che non ne sono state trovate altre inesplose, come invece si era pensato in un primo momento. Gli ordigni sarebbero stati relativamente artigianali, costruiti con due pentole a pressione riempite di chiodi e pallini di metallo, che sono stati recuperati sui corpi di alcuni dei 176 feriti. Secondo la Cbs gli investigatori «hanno trovato anche un circuito elettronico che potrebbe indicare l'uso di un timer per attivare la bomba». Entrambi gli ordigni erano stati «abbandonati» su un marciapiede per farli sembrare spazzatura. Le vittime sono state in tutto tre (tra loro anche un bambino di otto anni e una ragazza di 29) e 17 persone sono ricoverate in condizioni gravi. Nove sarebbero bambini. I medici sono stati costretti ad effettuare dieci amputazioni, senza contare le persone mutilate sulla Boylston Street dalle schegge metalliche trasformate in micidiali proiettili. «Ieri sono state due, e solo due, le bombe esplose, tutti gli altri pacchetti esaminati non contenevano nessun genere di ordigno», ha precisato il governatore del Massachusetts Deval Patrick. Membri della «scientifica» stanno esaminando i resti dei due ordigni e sono 30 gli esperti sul campo. Il commissario della polizia di Boston, Ed Davis, ha fatto notare come «quella da esaminare è una delle scene del crimine più complesse degli ultimi anni», aggiungendo poi che molti agenti provenienti da altri Stati e città si sono messi a disposizione: «Sono arrivati da Los Angeles, New York, Chicago, Baltimora». «Interrogheremo le persone che vivono negli edifici antistanti almeno per i prossimi due giorni e quindi faremo un piano traffico alternativo», ha aggiunto Davis. Gli investigatori sono molto determinati. «Andremo fino in capo al mondo» per trovare i responsabili, ha promesso l'agente speciale dell'Fbi, Rick DesLauriers, durante una conferenza stampa in cui ha anche escluso altre minacce. Un ventenne saudita ferito, che rimane ricoverato al Brigham and Women's Hospital, è stato interrogato. Ma la polizia ha tenuto a sottolineare che ufficialmente non c'è nessuno in stato di fermo. Nella notte è stato anche perquisito un appartamento in un edificio del sobborgo dove abita il giovane, Revere, a circa otto chilometri dal centro di Boston. Intanto sono state rafforzate le misure di sicurezza anche a New York, Washington, San Francisco, Los Angeles, Denver e Seattle. Pattuglie antiterrorismo sono state dispiegate nei luoghi simbolo di Manhattan e davanti ai principali alberghi della Grande Mela mentre è stata isolata l'area intorno alla Casa Bianca. L'America ha paura. Ma è pronta a combattere.

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