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Anche la Panda emigra. A Pomigliano d'Arco (forse) le Maserati

L'ad Fiat Marchionne vuole spostare nella fabbrica i marchi più prestigiosi

Antonio Angeli
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Per lei hanno inventato il termine "super-utilitaria", è una delle vetture più vendute al mondo e al 37esimo compleanno, dopo tre lifting, non ha una ruga: la Fiat Panda è un successo internazionale e sta per essere "globaliazzata". La Panda, entro il 2020, non sarà più prodotta nello storico stabilimento di Pomigliano d'Arco, emigrerà all'estero e la fabbrica sarà (o almeno questa è l'intenzione) destinata ai blasoni del gruppo Fca: Maserati e Alfa Romeo. «Lo stabilimento di Pomigliano è capace di fare vetture molto più complesse della Panda», ha detto ieri l'ad di Fiat Chrysler, Sergio Marchionne, in conferenza stampa al Salone di Ginevra. «La prossima versione della Panda andrà a finire altrove. Ci deve andare di natura, ma ci vorrà tempo quindi non chiedetemi quando arriverà, comunque non entro la fine del piano». «La prossima versione andrà a finire altrove, intorno al 2019-2020. Io non ci sarò, o ci sarò solo in parte», ha aggiunto Marchionne che ha poi ribadito come «non venderemo nostri marchi ai concorrenti, non lo faremo, almeno finché ci sarò io». Marchionne ha garantito comunque il mantenimento dei livelli occupazionali a Pomigliano con la produzione di altri modelli. «Ci abbiamo messo tanto a ripulire la produzione italiana per concentrarci sul segmento premium. Alfa, Maserati e Jeep si possono produrre in Italia». La Panda potrebbe tornare in Polonia. Poche parole  che hanno scosso i cinquant'anni di storia di uno degli stabilimenti industriali più famosi. Lo stabilimento Fiat di Pomigliano d'Arco, una comune nell'area metropolitana di Napoli, è un sito produttivo nato nel '68 con l'Alfa Romeo-Alfasud, recuperando un centro industriale aeronautico che aveva creato negli anni '40 la stessa azienda per produrre motori all'avanguardia.  Un sito dalla lunga storia, dove sono stati prodotti motori di areo, Lancia Delta, Alfasud, Alfa sprint, Alfa 75 e anche Fiat Tipo. Un sito che ha visto le Br e le lotte operaie, la cassaintegrazione e le produzioni di eccellenza. Oggi si apre una nuova fase. Una fase che preoccupa molti: emblematico il commento del presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni: «Caro Marchionne, ma i miliardi di contributi pubblici presi dalla Fiat in Italia li restituite o vanno in Polonia con la Panda?»

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