Un Papa col "vizio" delle nomine
In cinque anni Bergoglio ha effettuato 803 promozioni nella Chiesa. Una nuova filiera di fedelissimi. La vecchia guardia, falcidiata dai tagli, comunque resiste
La prima è stata quasi obbligata. Il 28 marzo 2013, appena diventato Papa Francesco, Jorge Mario Bergoglio ha dovuto nominare il suo successore alla guida dell'arcivescovado di Buenos Aires. Il fortunato è stato monsignore Aurelio Poli, che era già stato suo ausiliario in anni precedenti e in quel momento era vescovo di Santa Rosa. L'ultima invece è di giovedì scorso, 15 marzo, quando il pontefice ha nominato vescovo della diocesi di Porto monsignor Manuel da Silva Rodrigues Linda, fino a quel momento Ordinario Militare del Portogallo. Fra l'una e l'altra Papa Francesco ha firmato la bellezza di 801 nomine, che con quelle due fanno in tutto 803. L'anno più ricco è stato il 2014, con quasi 200 nomine, ma la media nel suo pontificato è stata comunque di 160 nomine all'anno. Concedendosi un solo mese di vacanza, nel resto dell'anno il Papa è riuscito a fare una nomina ogni due giorni, che è record non da poco pur considerando il governo monocratico della Chiesa. Siccome le ha dovute firmare tutte lui, c'è da chiedersi come non gli sia venuto un crampo alla mano, perché deve essere piuttosto faticoso e talvolta pure noioso farlo. Quel mesetto di vacanza per altro non ha coinciso con i tradizionali periodi di ferie, perché se c'è stato un momento in cui la penna del pontefice era particolarmente attiva nel nominare questo o quello, è sempre caduto nei giorni centrali di agosto o nel periodo fra Natale e Capodanno, quando tutti gli altri riposano e l'attenzione è anche meno vigile. Nonostante quel che si dice sulla svolta bergogliana che doveva... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI