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Maestro di karate arrestato per pedofilia

Maurizio Gallo
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«Sensei» in giapponese significa anche «maestro» ed è il termine adottato dagli istruttori di arti marziali nipponiche. Ma un maestro dovrebbe educare, proteggere, rendere le persone più sicure di sé, oltre a insegnare tecniche di autodifesa. Invece C.C., 43 anni, una palestra a Lonato del Garda, nel Bresciano, faceva esattamente il contrario. Alcune sue allieve, sembra sei ma l'inchiesta è stata aperta su quattro casi, sono diventate sue amanti. Tutte indifese. Tutte minorenni, una addirittura dodicenne al momento dei fatti. L'uomo ieri è stato arrestato dai carabinieri in base a un'ordinanza di custodia cautelare del gip del Tribunale di Brescia per violenza sessuale di gruppo, prostituzione minorile, atti sessuali con minori e detenzione di materiale pedopornografico. Secondo l'accusa, C.C. dal 2008 al 2017 avrebbe costretto alcune giovani allieve a consumare rapporti sessuali con lui e anche con altri adulti. E infatti tre di questi ultimi risultano indagati a piede libero nel fascicolo d'inchiesta aperto dal pm Ambrogio Cassiani. Se le imputazioni risulteranno vere, ha distrutto la vita e la serenità di quelle ragazzine che andavano in palestra a imparare l'arte della «mano vuota». Ha abusato di loro. Ha tradito la sua missione di sensei. Invece di vegliare su di loro, «mostrava un'assoluta noncuranza delle conseguenze della sua condotta, passando da una ragazza all'altra in maniera insaziabile», scrive lo stesso giudice per le indagini preliminari nella sua ordinanza. Un «tradimento» che ora il quarantatreenne istruttore di karate dovrà scontare. In cella.

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